Nokia cambia marchio e punta all’innovazione

Nokia cambia marchio

Nokia cambia marchio e punta all’innovazione

Dopo 45 anni Nokia cambia marchio e punta all’innovazione spostando la sua produzione di smartphone G5 in Europa. La multinazionale finlandese avvia un processo di rinnovamento del suo marchio puntando al riposizionamento dei suoi prodotti sul mercato tramite proposte tecnologiche altamente innovative. A cambiare sarà anche il suo logo, formato da cinque diverse forme che formano la parola NOKIA. L’obiettivo è quello di espandersi anche nel campo del networking e della digitalizzazione industriale ma soprattutto affermarsi come fornitore di servizi e di apparecchiature ad altre aziende. L’azienda continuerà a produrre smartphone e sarà il primo fornitore globale a trasferire la produzione di smartphone G5 in Europa. Questo processo prenderà avvio già da quest’anno.

La presentazione del modello G22 al Mobile World Congress

Tra le principali idee innovative presentate al Mobile World Congress di Barcellona, la fiera mondiale della tecnologia, svoltasi tra il 27 febbraio e il 2 marzo in Spagna, spiccano i tre modelli di smartphone di fascia bassa proposti da Nokia: i modelli G22, C32 e C22.

Il modello G22, in particolare, acquistabile al costo accessibile di 189€, sarà il primo smartphone Nokia sostenibile e riparabile direttamente dall’utente. Esso è, infatti, corredato di un kit di riparazione fai da te. La collaborazione con iFixit e HMD Global assicura un design facilmente riparabile e garantisce un accesso facilitato ai componenti, agli strumenti e alle informazioni per il ricambio. Basteranno 5 minuti per rimuovere la batteria del Nokia G22 mentre il kit di riparazione sarà acquistabile al prezzo irrisorio di circa 5€ su iFixit.com. Le parti di ricambio dello smartphone saranno costituite dalla batteria, dalla porta di ricarica, dallo schermo e dalla scocca posteriore eco-friendly, composta al 100% da plastica riciclata. Esse saranno garantite all’acquisto per 5 anni.

Nokia, con questo nuovo prodotto, punta al superamento della cosiddetta “obsolescenza programmata” che caratterizza il processo di vita molto breve dei prodotti attualmente immessi sul mercato, garantendone invece di più sostenibili, accessibili, facilmente riparabili e quindi di vita più lunga.

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